Acoustat Servocharge Amplifier ... e due!

Rieccoci ... un'altra coppia di Servocharge che ho provveduto a restaurare e riportare alla gloria che meritano.

Questa coppia di Servocharge è arrivata in uno stato abbastanza disastrato: sporca, rimaggiata, pasticciata. Già da una prima occhiata era evidente la necessità di una profonda opera di restauro.

Le griglie erano decisamente sporche, incorstate di quello che sembrava stucco o spruzzi di vernice da muro.
Le griglie erano decisamente sporche, incorstate di quello che sembrava stucco o spruzzi di vernice da muro.
I trasformatori di alta tensione erano evidentemente non originali (e come vedremo più avanti montati in modo decisamente “casual”) e tutti rugginosi
I condensatori di HV erano stati già sostituiti, ma nessuno si era premurato quantomeno di fissarli in modo sicuro
L’insieme appariva decisamente sporco e trasandato
L’insieme appariva decisamente sporco e trasandato
Sul pcb c’erano evidente tracce di muffa sparse un po’ ovunque

Tutti i componenti di hv (resistenze, diodi e condensatori) preposti alla polarizzazione dei tubi apparivano decisamente “vissuti”

I trasformatori di hv erano fissati in modo discutibile: delle piastrine avvitate sui fori originali speravano di tener fermo il trasformatore.
E infatti alcune piastrine erano saltate via e i trasformatori di hv erano piuttosto liberi di muoversi
Muffa e incrostazioni anche nella zona del relè di standby e dei fusibili
Assieme alla muffa, evidente tracce di surriscaldamento del pcb in prossimità degli zoccoli
Tracce di ossidazione anche sul telaio in prossimità dei condensatori di hv
Almeno un diodo di HV era stato sostituito con una coppia di 1N4007 … decisamente sotto dimensionati. Onestamente non so il loro stato di salute: non mi sono azzardato ad accendere niente in queste condizioni
Potenziometri da 3 centesimi collegati con fili rigidi di lunghezza casuale
Tracce di trasudamento di olio dai passanti dei terminali dei condensatori di hv
Sull’amplificatore coi condensatori sostituiti, il cablaggio era decisamente osceno: isolamento dei fili inadeguato e collegamenti con barre di alluminio in stile “cartiera”
Accanto a quel “cablaggio” il trasformatore dei servizi a bassa tensione era imbrattato di residui di olio che hanno rovinato la vernicie isolante.
Su un amplificatore ho trovato questo totem di resistenze … capirò poi (al momento del collaudo) che è stato fatto per sopperire al malfunzionamento di uno dei transistor che alimentano i tubi. In pratica, anziché sostituire il transistor difettoso (che causava una deriva del punto di riposo dei tubi) qualcuno ha pensato di modificare le resistenze della polarizzazione per riportare il punto di riposo al posto giusto ….
Una vista più ravvicinata dello sporco incrostato sul pcb
Un dettaglio di uno dei diodi di protezione dei tubi: evidentemente per sostituire un diodo zener rotto hanno montato due diodi in serie … operazione non sbagliata ma di certo non si fa cosi
E in fine un dettaglio ravvicinato del sudiciume presente in prossimità delle resistenze di polarizzazione dei tubi e della resistenza che alimenta la membrana. Punti sottoposti ai 5kV del rail di alimentazione
Togliendo i trasformatori HV ecco che i telai mostrano zone ossidate e private di vernice
Togliendo i trasformatori HV ecco che i telai mostrano zone ossidate e private di vernice

Vista la situazione non certo rassicurante, non mi sono azzardato a dare tensione. Ho preferito procedere smontando tutto. I telai saranno quindi riverniciati, e poi i due amplificatori saranno ricostruiti e, su richiesta del propritario, verranno aggiunti i miei moduli DSP allo scopo di rendere questi amplificatori più moderni, più attuali. Perchè nella sostanza il Servocharge è un'ottima macchina, il cui limite principale è quella fetida equalizzazione che gli è stata volutamente data da Acousta. Un'equalizzazione che porta le voci sempre in secondo piano, che letteralmente tarpa le ali ad un sistema altrimenti estremamente ben suonante. Ma questo lo vedremo alla fine di questo articolo.

Torniamo al restauro. Riporto subito la lista degli interventi eseguiti

Interventi da eseguiti:

  • TELAIO:
    • Sverniciatura totale
    • Aggiunta dei fori per fissaggio trasformatore aggiuntivo e pulsante di gestione del dsp 
    • Riverniciatura 
  • GRIGLIE:
    • Eliminazione graffi
    •  Riverniciatura con lo stesso nero del telaio
  • CURCUITO STAMPATO:
    • Lavaggio totale e pulizia
    • Sostituzione zoccoli
    • Adattamento del pcb per migliorare l’isolamento delle linee degli anodi 
    • Rifacimento delle saldature visibilmente deteriorate
    • Recupero della stagnatura lungo il perimetro 
    • Sostituzione diodi alta tensione
    • Sostituzione dei condensatori di filtro delle griglie dei tubi superiori
    • Sostituzione dei diodi zener a protezione delle griglie dei tubi superiori 
    • Sostituzione delle resistenze di carico e polarizzazione dei tubi
  • ELETTRONICA:
    • Sostituzione trasformatore di alta tensione (costruzione nuovo trasformatore e adattamento con calottine nere)
    • Sostituzione condensatori alta tensione
    • Aggiunta della scheda dsp, con nuovo front-end e diversa equalizzazione e nuovo alimentatore stabilizzato per la bassa tensione
    • Aggiunta di un trasformatore per i servizi di bassa tensione
    • Sostituzione potenziometri del volume e tono
    •  Rifacimento di tutto il cablaggio per migliorare l’isolamento della parte di alta tensione

IL circuito stampato è stato lavato e pulito in modo approfondito.
IL circuito stampato è stato lavato e pulito in modo approfondito.

Gli zoccoli dei tubi, le resistenze di polarizzazione, i condensatori e i diodi (praticamente tutto quello che ruota attorno ai tubi e che quindi è sottoposto all’alta tensione) sono stati sostituiti d’ufficio.

Il piccolo PCB nero che si vede al centro in basso èil nuovo alimentatore delle linee a bassa tensione che servirà anche la scheda dsp
IL pcb è stato accuratamente lavato prestando particolare attenzione alla rimozione di tutti i residui di flussante
IL pcb è stato accuratamente lavato prestando particolare attenzione alla rimozione di tutti i residui di flussante
I trasformatori di HV sono stati costruiti ex-novo. In questa foto: i trasformatori appena conseganti, ancora con finitura grezza
Ho provveduto a rimuovere i serrapacchi, smussare gli spigoli dei rocchetti (che altrimenti entravano troppo a forza nelel calottine) e verniciare di nero opaco i nuclei
Alla fine ciascun trasformatore si presenta decisamente meglio
E fissato sul telaio fa la sua figura
Il servocharge appena riassemblato. Si notino anche i nuovi condensatori HV: ancora elementi da 1uF / 4kV ma in polipropilene, verniciati di nero giusto per gusto estetico
Il servocharge appena riassemblato. Si notino anche i nuovi condensatori HV: ancora elementi da 1uF / 4kV ma in polipropilene, verniciati di nero giusto per gusto estetico
I trasformatori dei filamenti e dei servizi a bassa tensione erano brutti. Non potevo lasciarli cosi, anche se sono all’interno del telaio e non si vedono
Pertanto li ho puliti (a colpi di dremel, carta vetrata e pazienza)
E li ho poi verniciati con lo stesso nero opaco del trasformatore HV
E li ho poi verniciati con lo stesso nero opaco del trasformatore HV

Il piccolo pcb del nuovo alimentatore per i servizi a bassa tensione e il dsp

Il piccolo pcb del nuovo alimentatore per i servizi a bassa tensione e il dsp

il dsp fissato al suo posto e appena cablato
Una vista del cablaggio associato al dsp
Il cablaggio della zona HV è ora particolarmente curato: tutti i cavi sono isolati con guaina sterling e/o tubo di silicone. I terminali dei condensatori sono affogati in colla bicomponente e nascosti alla vista da tappi di plastica
Si noti il cablaggio dei potenziometri e del dsp: tutto protetto da tubetto sterling e saldamente assicurato al pcb con fascette che si serrano ad occhielli opportunamente saldati sul pcb
I nuovi potenziometri sono montati nei fori originali con delle boccole di adattamento realizzate in stampa 3D
I nuovi potenziometri sono montati nei fori originali con delle boccole di adattamento realizzate in stampa 3D
Poiché il trasformatore di bassa tensione originale non garantisce sufficiente corrente per alimentare la scheda dsp, ho aggiunto un piccolo toroidale fissato su una staffa in prossimità della zona HV. Tubo sterling, guaine e opportuna distanza garantiscono l’isolamento. Si notino anche i nuovi diodi HV
Poiché il trasformatore di bassa tensione originale non garantisce sufficiente corrente per alimentare la scheda dsp, ho aggiunto un piccolo toroidale fissato su una staffa in prossimità della zona HV. Tubo sterling, guaine e opportuna distanza garantiscono l’isolamento. Si notino anche i nuovi diodi HV
Ecco una vista dei due servocharge quasi pronti
Ancora una vista dei due servocharge quasi pronti
E infine il collaudo … prima il collaudo elettrico ….
E poi il collaudo funzionale con i due servocharge collegati ai miei pannelli ESL
Infine alcuni dettagli del telaio nel suo insieme
Infine alcuni dettagli del telaio nel suo insieme
Infine alcuni dettagli del telaio nel suo insieme
Infine alcuni dettagli del telaio nel suo insieme
E un paio di foto ravvicinate alle valvole ... che è sempre un bel vedere
E un paio di foto ravvicinate alle valvole ... che è sempre un bel vedere

Alla fine, gliamplificatori riacquistano la loro grinta:

Massima tensione erogata: sono 4800Vpp ai primi segni di clipping, difficile fare meglio di cosi
Alla massima tensione erogata le armoniche sono quasi a -60dB rispetto alla fondamentale.
Riducendo anche di poco la tensione erogata, il THD si riduce immediatamente. Ecco l’analisi di spettro con uscita a 1400Veff (l’analizzatore indica +3dB, pari a 1,4V, ma ho la sonda 1000:1, quindi sono 1400V efficaci pari a 4000Vpicco)
In questa misura: rumore di fondo. Le componenti a 50Hz e multipli sono inferiori a -80dB (quindi 100uV, pari a 100mV all’uscita dell’amplificatore: decisamente poco rapportato ai 1700Veff a piena modulazione)

Confronto delle risposte in frequenza:

  • BLU: DSP
  • ROSSO: Analogico tutto senso orario
  • VERDE: Analogico tutto senso antiorario

Si osserva che col dsp ho un leggero decadimento delle alte frequenze, che riduce eventuali asprezze e rende il suono generalmente più delicato. Nel funzionamento analogico il controllo del bright determina una forte attenuazione di tutto il medio alto

Confronto delle risposte in frequenza, zoom fino a 2kHz:

  • BLU: DSP
  • ROSSO: Analogico tutto senso orario
  • VERDE: Analogico tutto senso antiorario

Confronto delle risposte in frequenza, zoom ai mei:

  • BLU: DSP
  • ROSSO: Analogico tutto senso orario
  • VERDE: Analogico tutto senso antiorario

Dalle risposte alle medie frequenze si osserva come il servocharge originale abbia un pronunciato buco sul medio basso (fra i 50Hz e i 150Hz) a cui segue una certa esaltazione del medio (fin verso i 300Hz o gli 800Hz a seconda della posizione del controllo del bright).

Con il dsp invece ho una risposta sostanzialmente piatta fra i 25Hz e i 500Hz, un leggero buco di pochi dB fin verso i 1000Hz e poi un leggero decadimento molto morbido alle alte frequenze.

Ne consegue che mi aspetto che con il dsp il servocharge abbia un suono generalmente più neutro ed equilibrato, con maggiore presenza delle voci (soprattutto maschili) e ridotto effetto “trapano” delle voci femminili.

E’ ovvio che questa regolazione segue il mio gusto personale, e che non necessariamente rappresenta l’ottimo sia in relazione ai gusti di ascolto che ad eventuali contributi della risposta dell’ambiente stesso. Tuttavia il bello del dsp è che la risposta si può sostanzialmnte regolare come vogliamo. Per cui nel caso si può organizzare un pomeriggio di ascolto e regolazione.